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Le origini della festività dell’Immacolata Concezione

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Pubblicato in Madonna · 8 Dicembre 2019
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Con la Costituzione Ineffabilis Deus dell’8 dicembre 1854, Papa Pio IX sancì che “la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento”.

In questo modo ciò che la tradizione popolare aveva trasmesso sin dagli albori della Chiesa cristiana è divenuto un vero e proprio dogma di fede.

Per capire le origini di questa festa dobbiamo considerare i documenti autentici di cui siamo in possesso. Il più antico è il canone della festa, composto da Sant’Andrea di Creta, che scrisse l’inno liturgico nella seconda metà del VII secolo.

Nella Chiesa orientale la solennità fu voluta dalle comunità monastiche, e alla fine fu fissata come festività nel calendario di Basilio II, con l’approvazione della Chiesa e dello Stato.

Nella Chiesa occidentale la festa è apparsa quando in Oriente il suo sviluppo si era fermato ed ebbe maggior diffusione in alcuni monasteri anglosassoni nell’XI secolo.

A conferma di ciò la menzione nel calendario di Old Minster, Winchester, risalente al 1030 circa, e in un altro calendario di New Minster, Winchester, scritto tra il 1035 e il 1056, questo inoltre dimostra che la festa era riconosciuta sia dalle autorità che osservata dai monaci sassoni con notevole solennità.

Dopo l’invasione normanna nel 1066, il clero normanno appena arrivato abolì la festa in alcuni monasteri dell’Inghilterra in cui era stata istituita dai monaci anglosassoni. Verso la fine dell’XI secolo, però, grazie agli sforzi di Anselmo il Giovane venne ripresa in numerosi insediamenti anglo-normanni.

Nel Medioevo la ricorrenza della Concezione di Maria venne chiamata festa della nazione normanna, a dimostrare che in Normandia era celebrata con grande fervore, dopodochè si estese in tutta l’Europa occidentale.

Papa Sisto IV con decreto del 28 febbraio 1476, adottò la festa per tutta la Chiesa latina e concesse indulgenza a tutti coloro che assistevano agli Offici Divini della solennità.

Per porre fine a ogni ulteriore cavillo, Alessandro VII promulgò l’8 dicembre 1661 la famosa Costituzione Sollicitudo omnium Ecclesiarum, in cui dichiarò che l’immunità di Maria dal peccato originale nel primo momento della creazione della sua anima e della sua infusione nel corpo era oggetto di fede.

Dall’epoca di Alessandro VII a prima della definizione finale non ci sono stati dubbi da parte dei teologi sul fatto che il privilegio fosse tra le verità rivelate da Dio. Alla fine Pio IX, circondato da una moltitudine di cardinali e vescovi, ha promulgato il dogma l’8 dicembre 1854.



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