Siamo nel deserto, la prima sensazione che avvertiamo è il silenzio: solo vento e il nostro respiro. Ecco, il deserto è il luogo del distacco dal frastuono...
Signore, guarda l’umanità afflitta da questa epidemia che semina sofferenza; difendici da questo morbo che colpisce chi è debilitato nel fisico e nello spirito.
Tutti siamo miti se tutto è tranquillo, ma come reagiamo “sotto pressione”, se vienamo offesi? Ricordiamo Gesù nella Passione: non rispondeva, non minacciava...
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Questa beatitudine fa riferimento a un atteggiamento che i padri del deserto, chiamavano “penthos”.
Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Davvero uno strano oggetto di beatitudine, la povertà, ma che cosa si intende qui con “poveri”?
Le Beatitudini sono la “carta d’identità” del cristiano, perché delineano il volto di Gesù stesso, il suo stile di vita. Il messaggio è indirizzato all’umanità.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate ai popoli le sue opere. A lui cantate, inneggiate e meditate tutte le sue meraviglie. Salmo 105