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Mons. Giuseppe Capecelatro

Angeli e dintorni
Monsignor Giuseppe Capecelatro, napoletano di nascita ma praticamente tarantino onorario, fu uomo di chiesa dalle idee rivoluzionarie e moderne, fu anche politico e studioso.

Fra le tante cose meravigliose che fece per la città di Taranto dobbiamo ricordare l'impegno per valorizzare il grande patrimonio: il bisso marino, l'oro di Taranto, la fibra tessile preziosissima ricavata dalla pinna nobilis.

Proprio a lui si deve la sopravvivenza della gran parte dei reperti di bisso marino ancora esistenti.

Mons. Capecelatro aveva origini nobili, fu nominato Arcivescovo di Taranto nel 1778  e praticamente sin da subito intuì che nella lavorazione del bisso c'era l'opportunità di migliorare lo stile di vita dei tarantini e, due anni dopo, nel 1780, pubblicò il libro "Spiegazione delle conchiglie che si trovano nel piccolo mare di Taranto".

Il testo era dedicato alla Zarina Caterina II di Russia e l'intermediario d'eccezione fu il tarantino Giovanni Paisiello (1740-1816), direttore d’orchestra proprio alla corte di San Pietroburgo.

Insieme ai diversi gusci della Pinna nobilis nonché insieme ai ricercatissimi e preziosi guanti realizzati con quella fibra, il sapere sul bisso marino tarantino giunse così sino alla corte della Zarina.

In questo modo, la zarina fece diventare i preziosissimi guanti "di moda" ed ecco che i nobili di tutta Europa fecero i matti per accaparrarsi un accessorio o un tessuto ricamato in bisso tarantino.

Capecelatro nel 1788 espresse la sua contrarietà all'obbligo del celibato per i sacerdoti ricordando che «Il primo Papa, san Pietro, era ammogliato».

Il 14 marzo 1800, fu condannato a dieci anni di reclusione per aver aderito alla Repubblica Partenopea durante i moti del 1799.



Email: angeli@angeli.netsons.org
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