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2 novembre "Commemorazione di tutti i fedeli defunti"

Angeli e dintorni
Pubblicato in Ricorrenze · 2 Novembre 2019
La festa di tutti i santi è strettamente unita al ricordo dei nostri cari che non ci sono più, praticamente è la stessa festa che continua.

La morte ci separa, eppure non ci allontana, non rompe i vincoli d’amore che abbiamo legato sulla terra, non ci fa uscire dalla famiglia di Dio!

A volte puòcapitare di pensare dove siano i nostri morti, li pensiamo ed immaginiamo dove possono trovarsi e cosa fanno. Loro sono qui con noi, continuano a celebrare con noi la lode del Signore è per questo che nell'antichità si veniva sepolti dentro o vicino la chiesa.

Tra noi che siamo ancora qui e loro c’è una comunione salda fondata sul mistero dell’amore di Dio che tutti raccoglie e sostiene.

L’amore è la sostanza e la verità della vita e della morte perchè ricordiamo che tutto passa, anche la fede e la speranza, tranne l’amore.

Ciò che conta e resta nella vita è l’amore che a volte si manifesta anche solo con piccoli gesti come un bicchiere d’acqua, un pezzo di pane, una visita, una parola di conforto, una mano che stringe...

L’amore è grande perché è sempre una scintilla di Dio che infuoca e salva la terra.

Riflessione
“…io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

È una solenne promessa, e noi sappiamo bene che Gesù è fedele a ciò che promette.

Per questo Egli si aspetta da noi che in questo giorno, in cui ricordiamo i nostri defunti, non sia il dolore del distacco a riempirci il cuore e a farci piangere lacrime di disperazione, ma ci sorregga la speranza, anzi la certezza, che i nostri cari che ci hanno preceduto sono accanto a Lui, nella gioia del paradiso, e accanto a noi, in una dimensione diversa, ma quanto mai reale.

La morte, ormai lo sappiamo, è un passaggio dalla vita di quaggiù a una Vita nuova in cielo, lo sappiamo a livello intellettuale, ma a volte questa conoscenza non penetra nel cuore, e la gioia di saperci salvati non riesce a fugare la tristezza per i nostri cari che ci hanno lasciato.

E, forse, permane in noi anche la paura della nostra morte, che cerchiamo di superare non parlandone, non pensandoci, ma non è così che la paura scompare…

Dobbiamo, invece, pensare alla morte come un “tornare a casa”, e là ritrovare gli affetti più cari, l’abbraccio del nostro Papà Dio, del nostro Fratello ed Amico Gesù, della nostra Mamma la Vergine Maria, degli Angeli e dei Santi, dei nostri cari che ci hanno preceduto.

Con questi pensieri come è possibile provare ancora paura?

Ricordiamo...
Guardiamoci bene dal gonfiarci d'orgoglio, d'innalzarci contro Dio accettando pensieri d'ingratitudine, come se avessimo la vita per merito nostro. Anzi, sapendo che dalla sola grandezza sua abbiamo ottenuto di poter vivere per sempre, non ci discosteremo dal vero pensiero su Dio e su noi stessi.

Sappiamo bene quanto Dio sia potente, e quanti benefici l'uomo riceve da lui. D'altronde se Dio ha permesso che fossimo dissolti nella terra, non è perché fossimo d'ora in poi attenti in tutto, per non misconoscere né Dio né noi stessi?

Se il calice e il pane diventano Eucaristia mediante la Parola di Dio, come possono alcuni affermare che la carne non è capace di ricevere la Vita eterna?



Email: angeli@angeli.netsons.org
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